Hit enter to search or ESC to close
A Bruxelles, la Direttiva "Case Green" ha costantemente dominato le discussioni europee sin dalla sua concezione. Fondamentalmente, essa si proponeva di imporre la ristrutturazione energetica di tutti gli edifici residenziali all'interno dell'Unione Europea, al fine di migliorarne le prestazioni energetiche. L'obiettivo era raggiungere la classe energetica E entro il 2030 e la classe D entro il 2033. Questo avrebbe comportato una rinnovazione energetica completa del patrimonio immobiliare europeo.
Mentre i paesi coinvolti condividevano la logica alla base della Direttiva, c'era disaccordo riguardo ai tempi e alle modalità proposti dall'UE. Alcuni paesi, tra cui l'Italia, ritenevano che tali piani non tenessero conto delle peculiarità locali. Ad esempio, in alcune regioni con un patrimonio immobiliare storico e culturale, come mura antiche e infissi d'epoca, ci sono sfide oggettive nell'adeguamento.
Tuttavia, ci sono nuove sviluppi da segnalare. Le discussioni nei palazzi istituzionali europei hanno portato a intese e accordi che sono stati particolarmente richiesti dall'Italia. Sebbene nulla sia stato stabilito in modo definitivo, si è fatto un primo passo importante verso la revisione della Direttiva. La modifica più significativa riguarda l'abbandono dell'obbligo generalizzato di ristrutturare tutti gli edifici residenziali per raggiungere la classe di prestazione energetica E entro il 2030 e la classe D entro il 2033.
Invece, ora si prevede di consentire piani personalizzati per ciascun Stato membro, considerando le specifiche peculiarità dei loro patrimoni immobiliari. La flessibilità è il principio guida per affrontare la necessaria ristrutturazione del patrimonio immobiliare europeo, garantendo anche l'autonomia ai singoli paesi nell'identificare quali edifici devono essere ristrutturati e in che misura. Dopo aver stabilito una percentuale media di risparmio energetico da raggiungere entro il 2030 e il 2035, ogni paese lavorerà individualmente verso l'obiettivo più ampio di zero emissioni entro il 2050.
L'obiettivo comune rimane, ma ora ci sarà una strada personalizzata per raggiungerlo. La scadenza del 2028 per gli edifici di nuova costruzione che devono essere a zero emissioni rimane invariata. Questa transizione energetica coinvolge vari settori economici, compresi sforzi per ridurre le emissioni di CO2 e migliorare la qualità della produzione energetica.
L'Europa si è posta diversi obiettivi riguardanti l'ambiente, e le istituzioni europee lavorano per definire provvedimenti e direttive che sostengano questi obiettivi. Una di queste direttive è quella delle "Case Green", che mira ad adeguare gli edifici esistenti e quelli di nuova costruzione in Europa dal punto di vista delle prestazioni energetiche. Questo argomento ha suscitato ampie discussioni tra gli Stati membri, ma ora sta avvenendo un cambiamento di rotta che porterà a nuove modifiche da valutare.
1 review for Sit voluptatem
admin - November 22, 2018
Good Product